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Preparazione della carbonaia nella piazzola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figura 1 la preparazione nella piazzola

 

“Quella della carbonaia era una tecnica molto usata in passato in gran parte del territorio alpino, subalpino e appenninico,

per trasformare la legna, preferibilmente di faggio, ma anche di abete, larice, frassino, castagno, cerro, pino e pino mugo, in carbone.

Nonostante questa tecnica abbia subito piccoli cambiamenti nel corso dei secoli,

la carbonaia ha sempre mantenuto una forma di montagnola conica, formata da un camino centrale e altri cunicoli di sfogo laterali,

usati con lo scopo di regolare il tiraggio dell'aria. Il procedimento di produzione del carbone sfrutta una combustione imperfetta del legno,

che avviene in condizioni di scarsa ossigenazione. 

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Figura 2, Foto storica accensione della carbonaia

 

 

 

 

 

 

 

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Figura 3 Schema della carbonaia

“Queste piccole aie erano disseminate nei boschi a distanze abbastanza regolari e collegate da fitte reti di sentieri.

Dovevano trovarsi lontane da correnti d'aria ed essere costituite da un terreno sabbioso e permeabile.

Molto spesso, visto il terreno scosceso dei boschi, erano sostenute da muri a secco in pietra.

In queste piazzole si ritrovano ancor oggi dei piccoli pezzi di legna ancora carbonizzata.

Esse venivano ripulite accuratamente durante la preparazione del legname.

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